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Shortly about us
Martiria is an epic/doom metal
rock band formed back in the '80s and re-founded (after
a long pause) in 2002. Seven album published (last one R-Evolution, with ex Black Sabbath Vinny Appice - 2014).
The band was formed back in the '80s. At the beginning the
band was very much oriented towards Doom/Metal sounds such
as: early Candlemass and Black Sabbath. After releasing
just a few demos and featuring various musicians, in 1998
the members of the group decide to take a break for a while
in order to experience different projects. (continue) |
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& booking
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Reviews & Interviews
Reviews
/ Interviews
Album:
Timeless (
2022 )
REVIEW
Date:
April '23
Author:
Enrico D Arrigo "Valjean"
Vote:
77%
Language:
Italian
Website:
http://www.metallized.it
Direct link: click
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Band romana costituitasi nel lontano 1987 su iniziativa del chitarrista Andy “Menario” Menarini e del cantante Massimo di Vincenzo, i Martiria basarono originariamente la loro proposta su un doom metal fortemente debitore di Black Sabbath e Candlemass. Durante i primi dieci anni la loro attività si svolse perlopiù dal vivo, con soltanto un paio di demo datati 1987 e 1988. Il sodalizio si interruppe nel 1998, quando le logiche soliste ebbero la meglio su quelle della band. Nel 2003 Andy Menario decise di ricostituire il progetto Martiria coinvolgendo tre esperti musicisti dell’area romana: il bassista prog Derek Maniscalco, il batterista e tecnico del suono Maurizio Capitini, il vocalist Dario Daneluz che venne ben presto rimpiazzato da Rick Anderson, ex Warlord noto come Damien King III durante la militanza nel gruppo statunitense.
Nello stesso anno Andy conobbe Marco R. Capelli, scrittore e poeta italiano, che da allora scrive i testi di tutte le canzoni dei Martiria. L’album del ritorno, The Eternal Soul, fece chiaramente intendere la nuova direzione stilistica della band, improntata su un robusto epic metal influenzato dai capostipiti Manowar, Virgin Steele, Omen e gli stessi Warlord. Senza perdere di vista la matrice doom degli esordi che conferiva quel tocco di originalità in più. Pesanti riff che andavano a impreziosire possenti cavalcate intarsiate da motivi più acustici e tradizionali dunque, il tutto in una commistione che rende tuttora quel disco un caposaldo dell’epic italiano. Dopo un periodo caratterizzato da una buona prolificità e relativa stabilità di lineup, nel 2012 Rick Anderson decise di prendersi una pausa per permettere alla band di incrementare l’attività live e quasi contemporaneamente si unì alla causa il grande batterista Vinny Appice (ben poche presentazioni per lui, basti citare nel suo curriculum Black Sabbath e Dio). Con quest’ultimo i Martiria pubblicarono nel 2014 R-Evolution, a tutt’oggi l’ultimo album di inediti.
Insieme al rientrante Rick Anderson, la creatura di Andy Menario si autocelebra nel 2023 con Timeless, una compilation che intende ripercorrere le tappe più significative della sua storia. Tutte le canzoni sono state rimasterizzate e remixate, il suono della batteria si avverte più potente e i brani che originariamente non vedevano Anderson alla voce sono stati rieseguiti dalla band. Il risultato è una carrellata di pezzi di ottima fattura, nei quali il più delle volte l’epica pura la fa da padrone, seppure intervallata da pregevoli episodi nei quali traspare il DNA doom dei Martiria, come nell’opener King of Shadows e in Tsushima (tratti entrambi da R-Evolution), in Burn, Baby Burn (da Roma S.P.Q.R.) con il suo racconto dell’incendio di Roma, nei maestosi riffoni e assoli che caratterizzano Give Me a Hero e ancora nella lunga e complessa Apocalypse. Dentro alla tracklist conquistano un posto di grande rilievo i tre brani tratti da quel piccolo gioiello che è The Eternal Soul. Stiamo parlando della imponente The Ancient Lord (davvero magniloquente il ritornello); di The Most Part of the Men che con il suo sontuoso incedere rivela il pessimismo di antica tradizione ellenica verso il genere umano; dei riff spaccaossa ed esaltanti di Arthur. Epica nuda e cruda dicevamo, che si palesa sia in episodi più lineari e classici come Misunderstandings che in pezzi di pura atmosfera come lo splendido Ides of March, il quale con la sua magia scandita da un ipnotico flauto si colloca tra i vertici dell’album. A completamento del tutto troviamo infine due sentiti omaggi ad altrettanti gruppi che possono senza dubbio essere annoverati fra le principali fonti d’ispirazione dei Nostri: Don’t Fear the Night degli Omen e Spiral Architect dei Black Sabbath.
In definitiva Timeless è un gustosissimo ed esauriente compendio degli ultimi due decenni dei Martiria, che riguardano appunto le pubblicazioni discografiche vere e proprie. Una carriera, quella della band romana, che merita ampiamente di essere riscoperta e valutata per quel che merita, ulteriormente arricchita poi dalla presenza più o meno fissa di due pezzi da novanta del metal come Vinny Appice e Rick Anderson. Soprattutto quest’ultimo, con la sua voce carismatica e peculiare, riesce ad infondere a delle melodie già di prim’ordine (anche a quelle non originariamente da lui interpretate) quell’eroica atmosfera che ben poco ha da invidiare ai mostri sacri del genere. Timeless sarà pertanto una gradita sorpresa per chi già conosce la musica dei Martiria. Per tutti gli altri potrà invece rivelarsi come un punto di partenza per un epico viaggio verso la conoscenza di una sorprendente realtà del panorama metal italiano.
©
Enrico D Arrigo "Valjean"
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