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Shortly about us
Martiria is an epic/doom metal
rock band formed back in the '80s and re-founded (after
a long pause) in 2002. Seven album published (last one R-Evolution, with ex Black Sabbath Vinny Appice - 2014).
The band was formed back in the '80s. At the beginning the
band was very much oriented towards Doom/Metal sounds such
as: early Candlemass and Black Sabbath. After releasing
just a few demos and featuring various musicians, in 1998
the members of the group decide to take a break for a while
in order to experience different projects. (continue) |
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Reviews & Interviews
Reviews
/ Interviews
Album:
The Eternal Soul REISSUE (
2013 )
REVIEW
Date:
September '13
Author:
Alessio Aondio
Vote:
80%
Language:
Italian
Website:
http://www.holymetal.com
Direct link: click
here
Non resta quindi, per chi se la sente, di intraprendere questo viaggio storico a ritroso nel tempo, nel quale i Martiria ci faranno rivivere l’epos delle antiche civiltà, da ascoltare rigorosamente ad occhi chiusi…
La storia dei Martiria è, ahinoi, quella di svariate band della nostra Penisola, forse ancor di più accentuata dal fatto che il gruppo capitolino è in attività da ben ventisei anni. La classe con la quale Menario e compagni portano avanti il progetto è fuori discussione, un progetto epico, melodico e financo ambizioso, soprattutto per le abitudini del pubblico di fede metallica, senz’altro orientate maggiormente all’urgenza che alla meditazione.
Ad ogni modo, la My Graveyard fa le cose in grande, regalandoci la ristampa di “The Eternal Soul”, primo full length, uscito originariamente nel 2004 per la tedesca Hellion. Il digipack che avvolge i due dischetti in questione, non fa che accrescere il livello di eleganza della suddetta opera prima, che finalmente si rende ancora una volta disponibile sugli scaffali, da tempo privi dell’ Anima Eterna.
Sì, avete letto bene, si tratta di un doppio cd, infatti, nel secondo capitolo di questa re-release, troviamo il “Live At Play It Loud III”, ovvero l’unico concerto che i Martiria tennero con Rick Anderson, fino all’anno scorso vocalist dell’act romano. Evento impresso in sette tra le migliori canzoni a firma Martiria, impossibile non ricordare per chi era presente, la sincera emozione di un pacatissimo Anderson, il quale non smetteva di ringraziare sia la sua band (che, oltretutto, aveva incontrato per la prima volta di persona proprio in occasione di quello show!), che il pubblico accorso a tributare un plauso ad una realtà assai sottovalutata.
Sono partito con la descrizione del secondo disco live proprio per mettere in chiaro cosa è contenuto “in più” in questa fiammante edizione di “The Eternal Soul”, ma non ho affatto intenzione di tralasciare l’abum portante rimesso sul mercato dalla label bresciana.
I dieci pezzi più intro che compongono l’esordio dei Martiria, si stagliano nitidi come esempi di Melodic Epic Metal, ovviamente rivolti verso gli Warlord più meditativi, oltre che alla loro costola “riflessiva”, i Lordian Guard appunto. Non solo per la presenza, come detto, di Rick Anderson, cantante statunitense con trascorsi alla corte di Bill Tsamis, sia in passato che con il recente “The Holy Empire”.
La sua prova, priva di picchi esasperati, anzi soave ed in punta di piedi, ben si sposa con le cesellature chitarristiche del dotato Andy Menario (impegnato anche con le, mai invasive, tastiere), da sempre mente e braccio della Musica targata Martiria. Brani quali “The Ancient Lord”, la struggente “Celtic Lands” o la cavalcata di “The Grey Outside”, sono solo la punta dell’iceberg, ma ben si pongono nel saper racchiudere tutta l’essenza Martiria, ribadendo, strofa su strofa, riff dopo riff, tutta la vena melodica ed eterea propria dell’ensemble di Roma.
Va da sé che “The Eternal Soul” non può e non è nemmeno concepito per essere adatto a qualsiasi orecchio, soprattutto per chi cerca sempre l’impatto nell’ Heavy Metal. Qui, infatti, anche nelle partiture un attimo più sostenute (vedi “Fairies”), i vocalizzi estremamente solenni di Anderson, contribuiscono nel creare un chiaroscuro che, se da una parte ammalia l’ascoltatore più riflessivo, potrebbe discostare ancor di più chi cerca il “diretto al volto”.
Per quanto mi riguarda, dico senza timori di smentita che gente come i Martira bisogna tenersela stretta, dato l’alto livello musicale e di sound raggiunto, sia in questo esordio che nei successivi lavori, perché, personalmente, ritengo doveroso, a seconda magari anche di stati d’animo ed umore, nutrire anima e padiglioni auricolari con tali auliche digressioni del pentagramma.
Non resta quindi, per chi se la sente, di intraprendere questo viaggio storico a ritroso nel tempo, nel quale i Martiria ci faranno rivivere l’epos delle antiche civiltà, da ascoltare rigorosamente ad occhi chiusi…
©
Alessio Aondio
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